Il drago rosso che figura su questo sito (e sul casco) è il mio simbolo portafortuna.
Rappresenta in modo simbolico l'aggressività e la combattività che da sempre sono parte integrante del mio stile di guida e del mio modo di interpretare le competizioni.
Il mio casco Nel sito non poteva mancare uno spazio riservato al mio casco. Questo per un motivo molto particolare: l’ho sempre portato in ricordo del pilota gallese di Formula 1 Tom Pryce, scomparso in gara a Kyalami in Sud Africa nel 1977. A dire la verità, prima di me lo usò mio padre che corse con queste colorazioni in kart e in Formula Ford a cavallo degli anni ’80. Mi è parso naturale continuare questa tradizione anche se, con il tempo, il mio casco ha subito delle leggere variazioni, con le tradizionali cinque linee nere che sono diventate a punta e con l’inserimento delle bandiere nazionali svizzera e greca nella parte bassa. Ma torniamo un attimo indietro. Che storia si cela dietro al casco di Tom Pryce? Un fatto semplice quanto singolare: si racconta che il papà, al tempo in cui il giovane Tom correva in kart, faticasse a riconoscere il figlio dalla distanza. Quasi tutti, in quell’epoca, avevano infatti un casco completamente bianco. Il padre ebbe l’idea di prendere del nastro adesivo nero, applicare cinque strisce nella parte frontale del casco e … ecco fatto! Tom era identificabile anche da molto lontano. Semplice vero?
Nacque l’11 giugno del 1949 e cominciò a correre nel 1970 in Formula Ford. La sua carriera fu folgorante: passò in Formula 3 nel 1972, corse per l’allora giovanissimo Ron Dennis in Formula 2, debuttò nel 1974 in Formula 1 con la Token e passò, sempre nello stesso anno, alla Shadow con la quale vinse la Corsa dei Campioni a Brands Hatch. Anche se questa fu l’unica sua affermazione al volante di una Formula 1, è proprio per il periodo trascorso al volante di questa bellissima vettura che molti appassionati ancora oggi lo ricordano. Tom Pryce riuscì a portare molto spesso la Shadow oltre il limite stesso della vettura, combattendo a denti stretti e mettendo più volte in difficoltà coloro che in quegli anni avrebbero scritto la storia della Formula1: Ferrari, Mc Laren, Lotus e Tyrrell in testa. Tom morì a Kyalami il 5 marzo del 1977 all’età di 27 anni. Fu vittima di uno dei più singolari quanto terrificanti incidenti avvenuti in Formula 1. Investì senza poter far nulla un commissario che stava attraversando la pista per intervenire su un’altra vettura che stava prendendo fuoco. L’estintore che il commissario aveva con sé finì sul casco di Pryce che morì sul colpo. La vettura continuò incontrollata la sua corsa che terminò contro le barriere a fine rettilineo. In questa sezione, oltre a ricordare Tom Pryce, vi propongo alcune versioni del mio casco usato nel corso degli anni. Tra queste va segnalato quello usato a Monza in Formula Azzurra nel 2009 (o per meglio dire quello che resta del casco...). I segni che vedete sono stati causati dalle pietre ricevute in testa e scagliate dalle vetture che mi precedevano.
STILO 2011 EDITION (right side)
STILO 2011 EDITION |